domenica 4 dicembre 2011

albe gioielli

Giovedì, 22 Maggio 2008
Voglio farvi partecipi di una bella scoperta: Avete intuito quanto io adori Caravaggio... e indovinate un pò ne trovo uno per puro caso...
Mi trovo su via Toledo a Napoli per motivi di lavoro... e nella ricerca disperata dell'esercizio dove mi attendevano... scopro lì a pochi passi un bellissimo palazzo barocco (Palazzo Zevallos Stigliano)che ospita una bellissima incisione di Alessandro Baratta foto_cartografianella quale è possibile notare un'ampia veduta della Napoli del '600,
inoltre opere di Pitloo, una bellissima veduta del Largo di Palazzo diGaspar van Wittel, che in Italia cambiò il nome in Vanvitelli (suo figlio fu il famoso pittore, architetto e progettista della reggia di Caserta).galleria_vedutistica


Ma ovviamente mi sono soffermata molto di più sul Caravaggio "Il martirio di Sant'Orsola"
sant
Richiesto a Caravaggio dal principe Marcantonio Doria, non fu attribuito immediatamente al Merisi, solo nel 1974 gli fu attribuito da Mina Gregori e da Ferdinando Bologna e confermato nel 1980 dai riscontri archivistici di Vicenzo Pacelli.
Caravaggio non fa riferimento alle undicimila vergini condotte ad Attila e nelle quali era suor Orsola. L'autore ha raffigurato solo l'atto conclusivo della tragedia consumata da Attila, la bellissima e devota Orsola rifiuta la proposta di matrimonio del tiranno che non accettando il rifiuto la trafisse con un dardo. Caravaggio descrive nell'espressione dei volti la tragedia consumata, una mano che si frappone tra i protagonisti sembra voler impedire la tragedia, l'autoritratto di Caravaggio con la bocca semi aperta indica un rifiuto del male (forse anche per descrivere le vicende napoletane che aveva vissuto in quel periodo).
postato da: ALBEGIOIELLI alle ore 18:46 | Permalink commenti (8)
categoria:arte
Giovedì, 18 Ottobre 2007
ancient_egypt_IT_1Con una breve espressione, lo storico greco Erotodo definisce l'Egitto un "dono del Nilo". In effetti l'Egitto appare come una sottile striscia di terra fertile (larga massimo 20 Km) circondata dal deserto, dove, data la scarsità di precipitazioni, ogni forma di vita dipende strettamente dalla presenza del fiume. E' sopratutto l'agricoltura che si afferma sotto l'influenza del Vicino Oriente, il settore di maggior impotanza economica, profondamente condizionata dal Nilo e dalle sue piene annuali, che apportano l'acqua essenziale per l'irrigazione e lasciano sul terreno uno strato di 10 cm di limo fertile.
Va sottolineato che le innondazioni del Nilo richiedono un imponente apparato di argini e canali che consentano di controllare la forza del fiume, di favorire il deflusso delle acque e la conservazione delle stesse in cisterne e bacini artificiali.
Il ruolo dello stato nell'economia egizia è fondamentale. La complessa macchina statale ha una struttura piramidale: al vertice è il faraone, cui fanno capo tutti i settori della vita del paese.
A livello alimentare quindi l'egitto era autosufficiente, i rapporti commerciali con l'estero riguardavano solo alcune materie prime essenziali di cui l'Egitto non dispone: legname pregiato da biblo, l'oro dalla Nubia e dal deserto orientale, il rame il turchese e la malachite dalla Siria e dal Sinai, etc. Il commercio con l'estero rimarrà sempre monopolio dello Stato anche perchè occorreva una cospiqua disponibilità finanziaria.
postato da: ALBEGIOIELLI alle ore 17:49 | Permalink commenti (20)
categoria:anticoegittocuriosità
Sabato, 13 Ottobre 2007
faraonica1Questa è una riproduzione in argento di elementi ripresi da una tradizione egiziana del periodo faraonico. Questi elementi riprendono una simbologia appartenente per lo più all'Alto Egitto e rapresentante i fiori di loto. Fiore sacro quindi, che si credeva fosse nato dalle acque primordiali e fosse la culla dalla quale nasceva il sole ogni mattina. Ad ispirare questo mito fu forse la caratterestica di questi fiori di crescere fuori dall'acqua, aprendo i petali al mattino e chiudendoli la sera. Da quì se ne deduce che il fiore di loto era simbolo di speranza, salvezza e rinascita.
Domenica, 07 Ottobre 2007
Questi oggetti nascono dalla mia creatività, li disegno, poi li lavoro fino ad arrivare al prodotto finito. Sono interamente realizzati a mano, ogni pezzo è unico ed irripetibile e non sono frutto di una produzione industriale. Tale produzione invece, utilizza strumenti laser e macchine automatizzate a controllo numerico, riproducendo all'infinito un prodotto, che per quanto ben realizzato, non lascia nulla, nè come valore intrinseco, nè come "manufatto". Purtroppo si è abituati al consumismo..., spesso si preferisce spendere cifre esorbitanti, per oggetti realizzati in acciaio e caucciù (materiali che non ne giustificano i costi elevati), solo perchè di marca famosa o perchè visti in televisione e si snobba il lavoro artigianale (fatto con materie preziose).
postato da: ALBEGIOIELLI alle ore 11:22 | Permalink commenti (15)
categoria:commenti
Giovedì, 04 Ottobre 2007


E visto che di romanticismo si parla ecco fiori in tutte le salse questi sono tutti rigorosamente in argento ma ne esistono anche in oro: orecchini fiore lunghi, di media lunghezza o da lobo con pietre come quelli della foto sottostante che hanno dei topazi azzurri ma ne ho realizzati anche con l'onice e granate; gemelli fiore per la camicia o collane di perle con fiore... ma non solo. Cosa ne pensate? Ovvimente gli oggetti possono essere più luminosi a seconda del committente. Personalmente ritengo che un pò di ombre valorizzino l'oggetto.
fiorefiore con perlegemelli
postato da: ALBEGIOIELLI alle ore 10:06 | Permalinkcommenti (8)
categoria:gioielligemelli,ciondolostilizzazione,orecchini fimo
Lunedì, 01 Ottobre 2007

Dedicato a chi amo...
postato da: ALBEGIOIELLI alle ore 18:06 | Permalink commenti (18)
categoria:musica
Lunedì, 01 Ottobre 2007
onice
Collier realizzato in argento e onice.
In gemmologia si intende per onice un calcedonio nero.
 Sono usate da tempo immemorabile sia come gemme vere e proprie per il colore, la durezza, la lucidabilità, sia come materiale di pregio da cui ricavare oggetti ornamentali o piccole sculture.

Cosa ne pensate?




postato da: ALBEGIOIELLI alle ore 08:50 | Permalink commenti (4)
categoria:gioiellicollanacollier,cenni di gemmologia
Domenica, 30 Settembre 2007
dente di squalo
 Questo ciondolo in argento è la riproduzione di undente di squalo Mako, la caratteristica di questi denti è che hanno i margini lisci. Lo squalo Mako raggiunge quasi i quattro metri di lunghezza, ha il dorso azzurrino e il ventre bianco. E' presente anche nel mar Mediterraneo e non è ancora considerato specie in estinzione. Ne parla Hemingway nel "Vecchio e il mare". Può fare balzi di 6 metri e può raggiungere una velocità di oltre 35 km/h.
postato da: ALBEGIOIELLI alle ore 17:24 | Permalink commenti (4)
categoria:gioielliriproduzioneciondolocuriosità
Sabato, 29 Settembre 2007
lancia azteca
Questa è la riproduzione di una punta di lancia Azteca, realizzata in argento.
Gli Aztechi erano un popolo che sceso dall'arido nord del Messico (Aztlan), si stabilì a Tenochtitlan su un'isolotto del lago Texcoco ( che si prosciugò e la città si estese diventando l'odierna Città del Messico). Gli Aztechi si definivano Maxica o Tenochca che nel linguaggio Nahuatl indicherebbe il sole ma altri ipotizzano altre etimologie. Fu un georafo tedesco, Alexander von Humboldt, a distingueli come Aztechi dagli attuali messicani.
A Tenochtitlan dovettero lottare, offrendosi come mercenari fra i Toltechi gli originari del posto, ma presto, con i matrimoni riuscirono a dare un prestigio alla loro civiltà.
L'esercito azteco era strutturato per catturare i nemici da sacrificare (o la vittoria o la morte, per i guerrieri aztechi che, in caso sconfitta sarebbero stati sacrificati al posto del nemico) e per ottenere il pagamento dei tributi e non semlicemente per eliminare il namico o conquiastare un territorio. Era un esercito poco organizzato e poco armati: avevano una corazza di cotone imbottito e bagnato, fino alle ginocchia, avevano uno scudo di legno ricoperto di pelle (chimalli),  arco e frecce (tlauitolli), una specie di spada bordata di lame di ossidiana (maquahuitl), una fionda e il giavellotto (milt) con una punta di ossidiana, che veniva lanciato dagli atl-atl o lanciatori di aste.
postato da: ALBEGIOIELLI alle ore 20:45 | Permalink commenti (3)
categoria:gioielliriproduzionepiccoli cenni di storiastilizzazione
Venerdì, 28 Settembre 2007
fossile
 Ecco quì, una riproduzione di un fossile di ammonite, in argento anche questo pezzo. Quelli che si notano come difetti sono una rappresentazione dell'imperfezione di un fossile che in realtà, a mio modesto parere, lo rendono più affascinante. E' un delitto lucidare i fossili!!! Sotto un altro tipo di fossile del miocene.
fossile miocene
postato da: ALBEGIOIELLI alle ore 20:13 | Permalink commenti (3)
categoria:gioielliriproduzioneciondolo

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